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Le guerre di indipendenza scozzesi furono una serie di campagne militari combattute tra il Regno di Scozia e il Regno d'Inghilterra a cavallo tra XIII secolo e XIV secolo.
La Prima Guerra (1296-1328) iniziò con l'invasione inglese della Scozia nel 1296, e terminò con la firma del Trattato di Edimburgo-Northampton del 1328.
La Seconda Guerra (1332-1357) iniziò con l'invasione di Edoardo Balliol, sostenuta dall'Inghilterra e i "Diseredati" nel 1332, e terminò nel 1357 con la firma del Trattato di Berwick.
Le guerre furono parte di una grande crisi nazionale della Scozia e il periodo divenne uno dei momenti più determinanti della storia della nazione. Al termine di entrambe le guerre, la Scozia mantenne il proprio status di nazione indipendente.
Le guerre furono importanti per altre ragioni, come la nascita dell'arco lungo, arma fondamentale nella guerra medievale.
LA BATTAGLIA DI STIRLING BRIDGE
La battaglia di Stirling Bridge fu una battaglia della prima Guerra di indipendenza scozzese combattuta l'11 settembre 1297. Le forze di Andrew de Moray e William Wallace sconfissero l'esercito inglese condotto da John de Warenne e Hugh de Cressingham (morto in battaglia).
Questa battaglia fu una tremenda sconfitta per gli inglesi e dimostrò che in determinate circostanze la fanteria poteva dimostrarsi superiore alla cavalleria. Ci volle tuttavia del tempo prima che la lezione venisse completamente compresa.
L'11 settembre 1297 vide una decisiva vittoria per Wallace e gli scozzesi a Stirling Bridge. Nonostante fossero in ampia inferiorità numerica, le forze scozzesi guidate da Andrew de Moray (un importante nobile, in quanto primogenito), e con Wallace come capitano, misero in rotta l'esercito inglese. L'esercito di professionisti del Conte del Surrey, forte di tremila cavalieri e 10.000 fanti, andò incontro al disastro quando attraversò il fiume da nord. Il ponte era troppo stretto perché molti soldati potessero attraversarlo assieme (probabilmente non più di tre uomini affiancati), così mentre gli inglesi attraversavano, gli scozzesi li attesero e li uccisero man mano che passavano.
I soldati inglesi iniziarono a ritirarsi mentre i loro compagni dalle retrovie spingevano in avanti, e sotto un peso eccessivo, il ponte crollò, facendone affogare molti. All'insaputa dell'esercito inglese caduto nel panico, parte delle forze scozzesi aveva guadato il fiume più a monte. Con l'esercito inglese diviso sulle due rive del fiume, le due forze scozzesi pressarono le due metà dell'esercito inglese verso il fiume. Fu una vittoria schiacciante e un'enorme iniezione di fiducia per l'esercito scozzese. Hugh Cressingham, il tesoriere di Edoardo in Scozia, venne ucciso nel corso della battaglia. Successivamente alla vittoria, Wallace venne nominato cavaliere e Guardiano di Scozia il 13 marzo 1298.
Questa battaglia rappresentò il punto più alto della carriera di Wallace, ed essa venne sempre ricordata nelle rappresentazioni che lo riguardavano. Nel film Braveheart è chiamata semplicemente "la battaglia di Stirling" ed è stata girata omettendo il ponte.
LA BATTAGLIA DI FALKIRK
Un anno dopo, comunque, la situazione si rovesciò. Il 15 giugno 1298 gli inglesi avevano invaso la Scozia a Roxburgh. Saccheggiarono il Lothian e riconquistarono alcuni castelli, ma non riuscirono a far scendere in campo Wallace. Gli scozzesi avevano adottato una strategia di terra bruciata e gli errori commessi dagli addetti ai rifornimenti lasciarono gli inglesi con scarso cibo e morale basso, ma la ricerca di Wallace da parte di Edoardo si sarebbe conclusa a Falkirk.
Wallace aveva posizionato i suoi lancieri in quattro schiltron - formazioni circolari a riccio, circondate da un muro difensivo di pali di legno. Gli inglesi ottennero un vantaggio attaccando per primi con la cavalleria, e seminando la morte tra gli arcieri scozzesi disposti fuori delle formazioni difensive. I cavalieri scozzesi fuggirono e gli uomini di Edoardo iniziarono ad attaccare gli schiltron. Non è chiaro se il fattore decisivo fu il lancio di frecce e pietre da parte della fanteria, o un attacco portato dalla cavalleria.
Ad ogni modo, si aprirono presto dei varchi negli schiltron e gli inglesi li sfruttarono per annientare le ultime resistenze. Gli scozzesi persero molti uomini, ma Wallace riuscì a sfuggire, anche se il suo orgoglio e la reputazione militare ne vennero gravemente danneggiati. Alla fine di settembre del 1298 Wallace aveva deciso di cedere il titolo di Guardiano a Robert Bruce, conte di Carrick, e a John Comyn di Badenoch, il fratellastro dell'ex sovrano John Balliol. Bruce si riconciliò con Edoardo nel 1302, mentre Wallace respinse questa decisione di fare la pace. Egli trascorse un po' di tempo in Francia, in una presunta missione diplomatica.
William Wallace riuscì a sfuggire agli inglesi fino al maggio 1305, quando Sir John de Menteith, un cavaliere scozzese leale a Edoardo I d'Inghilterra, lo catturò nei pressi di Glasgow. Dopo un processo sommario, le autorità inglesi lo giustiziarono atrocemente il 23 agosto 1305, a Smithfield (Londra), nella maniera tradizionale riservata ai traditori: egli venne impiccato e quindi squartato. La sua testa venne infilzata su un palo e posta sul London Bridge. Il governo inglese espose le sue membra, come si usava allora per i condannati a morte, nelle città principali: Londra, Newcastle, Berwick, Edimburgo e Perth.
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