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Genere: drammatico - Anno: 2001 - Giudizio: ottimo (**) - Età: Dai 14 anni in su

LA VERA STORIA DI JOHN NASH, PREMIO NOBEL PER L'ECONOMIA
Credere in se stessi, mettere l'intelligenza al servizio e alla difesa della propria Nazione, non cedere all'incalzare della malattia, riconoscere l'importanza della famiglia per uscire da situazioni difficilissime

Anno 1947. Benché non sia rampollo di famiglia prestigiosa, il giovane John Forbes Nash jr. viene ammesso a Princeton per la specializzazione post lauream in matematica. Del resto i convenevoli sociali non hanno alcun significato per Nash, ed anche alle lezioni non si presenta. John é ossessionato da un solo pensiero: trovare un'idea veramente originale. Per lui questa é l'unica cosa che possa avere un valore. Una sera, mentre é in un bar con alcuni compagni, assiste al loro comportamento nei confronti di una bellissima bionda presente. Osserva gesti e modalità, e all'improvviso sente delinearsi nella mente quell'idea che inseguiva da tempo. La sua conseguente relazione sulla teoria dei giochi, la disciplina matematica che analizza il comportamento ottimale di individui, o coalizioni, in situazioni di interazione strategica, contraddice apertamente con le teorie di Adam Smith, il padre dell'economia moderna. Il pensiero di Smith dopo 150 anni appare improvvisamente superato. In seguito a questa scoperta, Nash riceve un posto di professore alla MIT, ma soddisfazione ancora maggiore ricava quando un certo William Parcher, agente segreto, lo contatta per un incarico rischioso: siamo in piena guerra fredda, e a Nash viene chiesto di decodificare i codici segreti del nemico. Intanto alla MIT Alicia, studentessa di fisica, riesce ad aprirgli anche la strada del cuore e dei sentimenti. I due si sposano in breve, ma Nash non dice alla moglie alcunché dei suoi lavori segreti. La vita di Nash viene a questo punto sconvolta da una terribile scoperta...
Il film prende spunto da una storia vera. John e Alicia Nash vivono ancora oggi a Princeton, e lui va regolarmente ogni giorno nel suo studio al Dipartimento di Matematica. Personaggi autentici e storia sostanzialmente vera, dunque, solo opportunamente ritoccata ad uso di un racconto da grande schermo. La vita di Nash diventa la testimonianza della perenne attualità di valori che non hanno data né età. Credere in se stessi, mettere l'intelligenza al servizio e alla difesa della propria Nazione, non cedere all'incalzare della malattia, riconoscere l'importanza della famiglia per uscire da situazioni difficilissime. E' una storia che respira ottimismo e infonde fiducia. Il finale poi confonde e spiazza fino alla commozione. 136 minuti di un racconto robusto, che non annoia, e si fa seguire grazie alla inattesa, aderente interpretazione di Russel Crowe.
Il film ha vinto 4 Premi Oscar nel 2002: miglior film, miglior regista, miglior attrice non protagonista (Jennifer Connelly), miglior sceneggiatura non originale. Nello stesso anno era uscito "La compagnia dell'anello" primo episodio del celeberrimo capolavoro di Tolkien. Solo la manifesta cattolicità dello scrittore inglese ha permesso al, pur bello, "A beautiful mind" di conquistare le più ambite statuette come miglior film dell'anno e migliore regia lasciando al Signore degli Anelli 4 Premi Oscar minori (miglior fotografia, miglior trucco, miglior colonna sonora originale, migliori effetti speciali).

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